Scuola

"Clima ostile, il Comune di Lecco dia sostegno alle scuole dell'infanzia paritarie"

Jessica Locatelli, presidente di Agesc: "Il battibecco continuo tra le parti mette in difficoltà strutture e famiglie. Non serve gravare di ulteriori costi i genitori"

Jessica Locatelli, presidente Agesc Comitato provinciale Lecco

Agesc, Associazione genitori scuole cattoliche, visto i continui scontri in merito al rinnovo della convenzione tra il Comune e le scuole dell'infanzia paritarie, pur in fase di parziale risoluzione in questi ultimi giorni, auspica che ci sia un dialogo più costruttivo tra le parti anche attraverso il sostegno dei rappresentanti di Regione Lombardia in quanto vi è da tener conto che nei Cda degli asili sono presenti consiglieri nominati da Regione, oltre a genitori e docenti.

Questo continuo "battibecco" tra le parti mette in difficoltà oltre le strutture paritarie anche le stesse famiglie, le quali sono i principali attori del sistema scuola; ricordiamo che gli "asili" paritari sono scuole pubbliche e sono inserite nel sistema nazionale di istruzione quindi il Comune di Lecco deve dar loro sostegno e non aggravare di ulteriori costi le famiglie che, oltre a pagare le tasse per l'istruzione dei propri figli, si dovrebbero sobbarcare rette più onerose. Agesc sostiene ad alta voce la libertà di scelta educativa. 

"Diritto alla libertà di scelta educativa"

Per la Costituzione Italiana a tutti i cittadini va garantito il diritto alla libertà di scelta educativa (art. 30) e sulla carta - per la Legge 62 del 2000 - un genitore può scegliere la scuola pubblica che desidera, statale o paritaria. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo all'articolo 26 afferma che i genitori "hanno diritto di priorità nella scelta di istruzione da impartire ai loro figli". Stesso concetto è stato ripreso dalla Convenzione Europea (1950), dall'Unesco (1966), e dalla Comunità Europea (1984). 

Ricordiamo che la scuola pubblica paritaria - solo in Italia (e in Grecia) - ha un costo troppo alto rispetto anche alla laicissima Francia dove le rette delle scuole "non statali" sono bassissime, grazie ai finanziamenti ricevuti anche dalle amministrazioni locali. Ciò a dimostrazione del fatto che chi difende la scuola libera non è contrario alla scuola di Stato.

Due i richiami fatti all'Italia da parte dell'Unione Europea rimasti flatus vocis. Ma non dobbiamo essere più europeisti? Garantire la libertà di scelta educativa è una questione di profonda equità perché permette di aiutare le classi più povere e più svantaggiate a scegliere tra una scuola statale e una scuola paritaria. Il pluralismo educativo consente di avere una scuola statale e una scuola paritaria che in una sana competizione migliorano la qualità come i dati statistici rivelano che arrivano in testa la Lombardia e Il Veneto che da sempre sono avanti nel pluralismo.

"Strutture storiche e di importanza culturale"

Le famiglie devono poter scegliere la tipologia di scuola solo per i progetti educativi, docenti, struttura scolastica, strumentazioni innovative, vicinanza alla prioria abitazione. Le scuole dell'infanzia paritarie sono strutture che per la maggior parte si trovano nelle periferie lecchesi, oltre ad essere strutture storiche e d'importanza culturale, garantiscono un servizio pubblico che favorisce i processi di socializzazione e apprendimento dei nostri bambini con lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti e che porteranno ad un nuovo riequilibrio territoriale e ambientale visto poi i continui movimenti con i mezzi di trasporto verso il centro città.

Jessica Locatelli, presidente Agesc Comitato provinciale Lecco


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