Politica

Paolo Arrigoni, LN: "E' caos sulla Tasi"

Il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni mette in guardia le famiglie: "Le aliquote applicate dalle singole municipalità potrebbero riservare pessime sorprese last minute"

Arrigoni: "Anci? Troppo remissiva verso il governo”

“Caos in vista per la Tasi, la cui scadenza di pagamento per la prima rata è fissata al 16 giugno prossimo”. A mettere in guardia i cittadini e le imprese è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni: “A oggi solo poco più del 10% dei comuni ha deliberato le aliquote, vuoi perché il 50% delle amministrazioni va al rinnovo, vuoi perché il termine per la presentazione dei bilanci previsionali 2014 è stato prorogato a luglio dall’Esecutivo Renzi”.
Così la Tasi, che si aggiunge all’IMU per gli immobili diversi dall’abitazione principale, potrebbe mettere davvero a dura prova la contabilità di famiglie e imprese: “Le aliquote applicate dalle singole municipalità potrebbero riservare pessime sorprese last minute”.

Relativamente alle scadenze, l’8 maggio Arrigoni aveva inoltrato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e dell’Economia per chiedere “se non ritenessero opportuno intervenire per fare chiarezza in merito alle difficoltà dei comuni di poter adottare entro il 23 maggio (ultimo giorno utile  per la scadenza del 16 giugno) la deliberazione di approvazione delle aliquote e delle detrazioni della Tasi e se altresì non ritenessero opportuno introdurre delle proroghe o altro, in particolare per le famiglie in affitto che con la Tasi per la prima volta si trovano a pagare la tassa sugli immobili”.  Risultato? “Un silenzio assordante a livello ufficiale”. E una risposta sibillina - “Vedremo cosa fanno i comuni” - da parte del sottosegretario Delrio attraverso i media.

E i comuni che fanno? “Il presidente di ANCI Piero Fassino, allineato politicamente con Renzi e Delrio (tanto che non ha fatto una piega sul Salva Roma Ter che ha regalato 500 milioni al comune capitolino colabrodo, prelevandoli forzosamente da quelli virtuosi, e nulla dice sul famoso decreto '80 euro' che taglia per il 2014 altri 360 milioni ai sindaci), dopo un lungo letargo, negli ultimi giorni si è dichiarato non favorevole a proroghe, perché creerebbero problemi di liquidità alle casse comunali rendendo difficoltosa l’erogazione dei servizi. In queste condizioni di caos totale difficile che Fassino possa negare interventi di modifica alla norma (anche perchè con la TASI non arriveranno a casa i bollettini dai comuni ma ci si dovrà arrangiare).

“Con Delrio e Fassino il problema della tassazione sulla casa e sui capannoni prosegue sulla scia dei danni fatti dall’esecutivo Monti, con superficiali e maldestre riforme, replicate da Letta e Renzi”, conclude Arrigoni.