Politica

I manifesti della discordia: botta e risposta tra PD e Lega Nord

I manifesti "incriminati" in Viale Montegrappa a Lecco

Il 4 dicembre, giorno in cui gli italiani saranno chiamati ad esprimarsi sul "Referendum Costituzionale", si avvicina e il clima si scalda anche a Lecco.

Il PD, per parola del segretario Giovanni Fornoni, sceglie la linea dura a proposito di alcuni manifesti - apparsi in Viale Montegrappa - dei comitati 1 e 2. «Manifesti completamente fuorvianti - si legge nel comunicato stampa - che nulla hanno a che vedere con il referendum. Abbiamo segnalato il fatto all'ufficio elettorale del Comune di Lecco».

«Invitare a votare no per evitare l'aumento dei ticket sanitari, o altre amenità simili, è intellettualmente disonesto: con la riforma costituzionale questo non c'entra niente. Il 4 dicembre saremo chiamati a decidere tra la palude o un'Italia più moderna e efficiente, in grado di prendere decisioni in tempi più rapidi - prosegue Fornoni - sostenere il no è legittimo, fare propaganda con argomenti falsi che possono generare paure infondante nei cittadini invece è un comportamento da stigmatizzare. Un tale messaggio mistificatorio è un'offesa all'intelligenza gli elettori».

La replica non si fa attendere che poche ore.

«Il PD mente sapendo di mentire - dichiarano Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda, e Flavio Nogara, segretario provinciale del Carroccio - i nostri manifesti sul "No" al referendum, dove si avvertono i cittadini dei rischi che la riforma avrebbe su materie di competenza regionale, non sono fuorvianti, perché la pessima riforma costituzionale di Renzi toglierebbe una luna serie di competenze alle Regioni, tra cui infrastrutture, turismo ed energia, e riservando allo Stato l'ultima parola su ogni materia grazie alla clausola di supremazia rischiamo che sia Roma a decidere come gestire gli ospedali lombardi, che tariffe applicare per le prestazioni, quanto far pagare i ticket e via dicendo, rischiando di trasformare l'eccellenza della sanità lombarda, la migliore a livello europeo e senza un euro di deficit, nella mediocrità della sanità di molte Regioni del meridione».

«I cittadini lombardi - proseguono Grimoldi e Nogara - voteranno "No" al referendum per non avere una Regione svuotata dai propri poteri, una sanità gestita a livello statale e per non essere intossicati dai miasmi dei rifiuti tossici della Terra dei Fuochi che da Roma farebbero smaltire nei nostri inceneritori. Fuorvianete è sostenere il contrario, mentendo sapere di mentire ai cittadini, come fa il PD».