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L'Orrido celebra Arianna e Fabio, i visitatori numero 200mila del 2022

L'attrazione di Bellano ha superato la fatidica soglia record: i due ragazzi, di Cantù, si sono aggiudicati due giorni di soggiorno in paese

Arianna e Fabio con il sindaco e l'assessore di Bellano

Un altro grande traguardo per l'Orrido di Bellano. L'attrazione del comune dell'Alto Lario, sempre più celebre in tutto il territorio e anche fuori confine, a inizio settimana ha celebrato il superamento di una soglia davvero importante, i 200mila visitatori.

Un record che cancella il precedente, mentre resta da scrivere il dato complessivo a fine anno. Con questo ritmo, i 250mila non saranno così lontani. Al successo hanno contribuito diversi fattori: la ristrutturazione continua e l'ampliamento voluto dalle Amministrazioni comunali bellanesi, che hanno condotto a nuove passerelle inaugurate nel corso del 2021 e alla rinnovata Cà del Diavul come attrazione aggiuntiva; lo spettacolo "Orrido Christmas Light" che contraddistingue il periodo natalizio e che quest'anno si annuncia ancora più affascinante; il passaparola e gli investimenti di marketing, grazie ai quali Bellano e l'Orrido sono ormai conosciuti in tutta la Lombardia e non solo; la voglia di muoversi e scoprire nuove bellezze che caratterizza la stagione post-covid a livello di turismo di prossimità o, come spesso viene chiamato, "mordi e fuggi".

"A quanto arriveremo a fine anno?"

Arianna e Fabio sono due ragazzi di Cantù che non erano mai stati all’Orrido. Grazie al premio messo in palio dal Comune, potranno vivere due giorni a Bellano entro il prossimo mese di Giugno. "Grazie a loro e ai 200mila visitatori che li hanno preceduti, per aver visitato, apprezzato ed espresso ottimo feedback per il nostro gioiello - spiega l'Amministrazione comunale di Bellano via social - E ora la domanda sorge spontanea: al 31 dicembre quale sarà il numero dei visitatori a cui arriveremo?".

Nella foto sopra, Arianna e Fabio posano all'Orrido con il sindaco di Bellano Antonio Rusconi e l'assessore al Turismo Irene Alfaroli.


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