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Rosso Angelico

Voci, voci. Ascolta, mio cuore fruscia qualcosa da quei giovani morti e viene a te. Che vogliono? Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi Rosso Angelico è uno spettacolo meticcio, di teatro e danza, che mescola parole e musica, tradizioni asiatiche e occidentali, musica dal vivo e musica registrata, testi del poeta Rilke e del grande comico Totò.

L’azione inizia con una danza di sipari di fronte a un viaggiatore in arrivo. Si schiudono, fanno affiorare suoni di voci. Il viaggiatore, attirato, li attraversa, per ritrovarsi in un mondo rovesciato, né al di là né al di qua della vita. In questo mondo ci sono scheletri che fanno i giardinieri, dalle piante escono le voci dei defunti, e la morte banchetta senza sosta in mezzo ai suoi aiutanti, mentre tutto attorno danzano i terribili angeli evocati da Rilke.

Come tutte le vere danze macabre, anche questo mondo dietro il sipario è allegro e spaventoso, buffo e sensuale, sconcertante e prevedibile. Agrodolce. Danzando, il viaggiatore attraversa uno dopo l’altro i quattro vani in cui è diviso questo palazzo della morte: il giardino, il corridoio degli angeli, il salone per il banchetto e la sala per la danza. Vede fantasmi, e ascolta voci. Danza con gli angeli, e con la morte. Da viaggi di questo tipo, si dice, si ritorna sempre diversi, con qualcosa in più. Può darsi persino che il fondo di una tomba sia un punto di vista privilegiato, una prospettiva interessante da cui guardare, in posizione supina, il viavai del mondo. Specialmente per chi ama le gambe delle belle donne.

Il titolo dello spettacolo viene da una sfumatura di colore:

9F000F, rosso “angelico”, il rosso lampone scuro dei sipari. Secondo la tradizione quarantennale del TTB i 7 attori presenti danzano, cantano e recitano, in uno spettacolo che raccoglie gli stimoli più attuali del suo percorso di ricerca e sperimentazione contemporanea.


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