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Lecco ricorda gli eroi del Polesine

©IPA/Fotogramma

Lecco ricorda la tragedia del Polesine, tra i fiumi Adige, Po e il al Mare Adriatico. Mercoledì 17 novembre sarà celebrato l'anniversario “dall'eroica impresa che ha visto protagonisti i nostri pescatori nella tragica alluvione”, ricorda il consigliere comunale Filippo Boscagli, che nel 2008 votò una mozione presentata in Comune a favore dell'installazione di un cippo in Piazza Era, a Pescarenico.

“Un pugno di uomini, armati solo di barche da fondo piatto –i batej - ed esperienza in acqua dolce, diede vita alla prima grande operazione di Protezione Civile senza poterlo nemmeno immaginare. Troppo poco è stata ricordata nella memoria cittadina l'importanza di questa grande generosità e ancora meno è conosciuta l'esistenza del cippo. Quella delibera nasceva in un contesto di grande dibattito e grandi novità dei rioni, soprattutto la riqualificazione delle piazze voluta dalla Giunta Bodega a inizio 2000”.

Boscagli ricorda: “Pescarenico era all’epoca al centro di particolare attenzione per la vivacità con cui si stava tentando di rilanciare la sua identità storica che intreccia la religiosità della Chiesa con il Campaniletto e il Convento Francescano (manzonianamente di Fra Cristoforo) e l'operosità dei pescatori nel nucleo vecchio, con le sue caratteristiche vie strette con case di ringhiera. Erano gli anni in cui si cercava di riaprire il chiostro e abbattere il muro divisorio, ristrutturando un bene meraviglioso a cui ogni Pescarenichese è profondamente legato. Erano anche gli anni in cui i soldi pubblici erano felicemente spesi per riqualificare aree cittadine. Piazza Era fu una di quelle, in un dialogo tra cittadini, Consiglio di Zona (sarebbe esistito fino al 2009), Amministrazione e Progettisti che tutelò l'area da interventi eccessivi e fuori contesto”.

Prosegue: “In quegli anni, come oggi, era chiaro che esiste un'identità di Pescarenico molto complessa, che va dalla storia dei Frati all'architettura del nucleo vecchio, dalla sua natura di quartiere da sempre povero (dalla Casa del povero a Villa Bigoni) al rapporto con un contesto meraviglioso con vista Resegone a bordo fiume (noi non abbiamo il lago...) fino al duro lavoro dei suoi pescatori. In questa descrizione "ovvia" della Pescarenico che conosciamo è sempre mancata, proprio per la sua sobrietà, una giusta celebrazione di quanto di bello e buono va ricordato e valorizzato, tanto più l’aspetto dell’attività di pescatori che si sta spegnendo, lasciando a pochi, come Ceko e famiglia, l’onere del perpetuare una tradizione millenaria. Il cippo, pur nella sua pochezza (forse perché giovane mi immaginavo un monumento epico quando presentai la richiesta…), ha il compito di ricordare quanto l'identità di un territorio possa essere un bene per tutti e la generosità di alcuni un esempio per molti”.

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Era il 16 novembre 1951 quando l’allora Sindaco di Lecco, Ugo Bartesaghi, partì alla volta di Cavarzere (Venezia) insieme a una squadra di pescatori e alle loro barche. Tutto iniziò il 14 novembre, quando una forte alluvione fece straripare il Po, i cui argini erano già compromessi dalla seconda guerra mondiale terminata pochi anni prima. Il fiume in piena inondò i territori circostanti distruggendo interi paesi e immediata fu la richiesta d’aiuto in tutta Italia.

Della notte del 16 novembre è la telefonata di richiesta d’aiuto alla quale Lecco diede immediato seguito partendo con autocarri e barche alla volta di Cavarzere. Il tipico fondo piatto delle barche abituate a navigare nelle acque del lago, si rivelò ideale per un territorio allagato, permettendo di fatto alle imbarcazioni di non incastrarsi tra le macerie nell’intento di salvare beni e vite umane, in quella che fu definita dalla stampa "La Notte dei Miracoli". Furono giorni difficili, che segnarono la storia di Cavarzere e di Lecco che ancora oggi, dopo 70 anni dall’accaduto, vuole ricordare quell’evento, la generosità dei pescatori e dei lecchesi e la forza di volontà e la prontezza di spirito di Ugo Bartesaghi.

"A 70 anni dalla tragica alluvione del Polesine - sottolineano il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e la vicesindaco, assessore alla Cultura e coesione sociale Simona Piazza - Lecco ricorda la generosità dei suoi concittadini che in quei giorni non esitarono a prestare tempestivi aiuti e soccorsi alle persone in difficoltà. Con gratitudine e riconoscenza organizziamo una giornata dedicata al ricordo della "Notte dei Miracoli" con un momento istituzionale per la commemorazione dei pescatori di Pescarenico insieme alla Protezione Civile e in una serata per tenere vivo il ricordo dell'impegno dei cittadini lecchesi anche nelle nuove generazioni".

Il Comune di Lecco, con Il Giglio, la Protezione Civile e l’Associazione I Promessi Sposi in Circolo, organizza pertanto per mercoledì 17 novembre una "Giornata per ricordare la Notte dei Miracoli": in mattinata alle 10 in piazza Era si svolgerà un momento istituzionale e di commemorazione presso il Cippo che a Pescarenico ricorda l'impresa del 1951 e l’inaugurazione del nuovo mezzo della Protezione Civile di Lecco, che a seguire incontrerà cittadini e studenti. in serata, dalle 21, l’appuntamento è a Palazzo delle Paure, in piazza XX Settembre, 22, Lecco, con un momento di racconto e dibattito per approfondire e conoscere gli eventi di quel 16 novembre 1951.

Per partecipare alla serata è necessaria la prenotazione chiamando il numero di tel. 0341 481124 (da lunedì a sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 18.00) o scrivendo a . L’ingresso è consentito con certificazione verde in corso di validità e mascherina. Il momento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del Comune di Lecco.


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