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La Rocca dell’Innominato tra paesaggio, storia e letteratura

La Rocca dell’Innominato tra paesaggio, storia e letteratura
Lecco, Torre Viscontea, 14 ottobre – 6 novembre 2016

Progetto museologico
La mostra approfondirà aspetti di carattere storico, poco conosciuti se non inediti, attraverso l’esposizione di reperti di grande valore, facenti parte delle collezioni artistiche, iconografiche, storiche e archeologiche del Si.M.U.L., oltre a preziosi documenti e libri antichi provenienti dal convento e dall’Archivio Storico dei Padri Somaschi (Roma), grazie alla collaborazione con la sede di Vercurago e la Casa madre e l’Archivio Storico dell’Ordine.
La Rocca dell’Innominato a Vercurago, infatti, ha una particolare vocazione, in quanto posta in una posizione sommitale, che permette la visione di tutto il paesaggio lecchese dei Promessi Sposi e possiede una stratificazione di reperti e testimonianze documentarie, storico-architettoniche, letterarie e artistiche, dall’età del Ferro fino al sec. XIX, la maggior parte dei quali conservati dai nostri musei del Si.M.U.L.
Il punto di partenza del progetto è quindi la riconsiderazione dei valori storici e architettonici del sito e dei suoi manufatti, a partire e grazie ai suoi valori intrinsechi e documentati, al di là dell’attribuzione popolare, in relazione al capolavoro manzoniano. Il collegamento con i Promessi Sposi sarà comunque assicurato per il rapporto della Rocca con il centro abitato sviluppatosi intorno all’insediamento del convento dei Padri Somaschi, la sua storia, coeva e successiva al romanzo, e con la dimensione spirituale che ne è derivata, anche in relazione alla particolare valenza dell’episodio all’interno della trama dei Promessi Sposi.
Con questa mostra, di alto livello scientifico e culturale, potremo quindi valorizzare le nostre collezioni, i Luoghi manzoniani, l’opera e il pensiero di Alessandro Manzoni, continuando nella linea che stiamo perseguendo anche con le ultime edizioni della rassegna Lecco città dei Promessi Sposi, i cui risultati si sono dimostrati molto positivi. La sua presentazione potrebbe inaugurare l’edizione 2016 della Rassegna.
La mostra sarà allestita con la collaborazione dell’Arch. Sara Fontanella, che ha svolto ricerche con questo tipo di approccio sulla Rocca di Vercurago. Il percorso sarà basato su una fruizione sia intellettuale sia emozionale, in cui la realtà storica e la finzione letteraria si incontreranno in un rapporto dialettico. Al contempo fornirà le chiavi di lettura e la proposta interpretativa per mettere anche in relazione il sito con gli altri Luoghi manzoniani, che non saranno dati per scontati in base alla vulgata sedimentatasi tra Otto e Novecento e ormai desueta, ma ridefiniti nella scelta in base alle valenze storiche e artistiche di siti anche nuovi e solo di una parte di quelli tradizionali.
Per la realizzazione della mostra, come di tutta la rassegna manzoniana, occorrerà prevedere una quota per le necessarie operazioni tecniche (allestimento, assicurazioni, restauri, ecc.). Anche da questo punto di vista si intende coinvolgere anche il Comune di Vercurago e la Comunità Montana, oltre all’Ordine dei Padri Somaschi, che hanno già manifestato la loro disponibilità.
Il percorso espositivo Si propone dunque una mostra che possa riassumere l’identità storico-letteraria del sito, non solo attraverso l’esposizione di documenti provenienti dagli archivi dei Padri Somaschi, i quadri e iconografie riguardanti il personaggio dell’Innominato conservate dal Sistema Museale Urbano Lecchese, ma anche con un allestimento molto suggestivo e studiato per un coinvolgimento emotivo oltre che razionale, progettato dall’arch. Fontanella (la cui ricerca è alla base dell’idea della mostra).
Il percorso, infatti, sarà costruito attraverso rendering, grafici testo, ricostruzioni tridimensionali di tipo analogico e multimediale con la realizzazione di uno “spazio esperienziale”, oltre ai più tradizionali pannelli di testo e l’utilizzo di teche e vetrine per esporvi i preziosi reperti storici, artistici, documentari e librari. Il progetto espositivo è stato pensato anche in rapporto, estetico e concettuale, con gli spazi della Torre in cui verrà collocato: un altro Luogo manzoniano con funzioni militari come la Rocca, emblematico per una mostra che intende valorizzare una delle tradizionali tappe del tour manzoniano.

Come già anticipato, oltre alle tavole con disegni, fotografie e schemi concettuali alla base del progetto di tesi, è prevista l’esposizione di materiali di valore quali
- Materiale ceramico golasecchiano dagli scavi archeologici dell’abitato di Chiuso, conservato presso
il Sistema Museale Urbano Lecchese
- Cippo confinario litico (sec. XVIII) originariamente posto al confine tra il Comune di Lecco e il
Comune di Vercurago, corrispondente al confine tra lo stato di Milano e la repubblica di Venezia
- Riproduzioni di mappe (sec. XVII/XVIII), disegni, incisioni e dipinti (sec. XVII/XIX)
- “Ritratto di Alessandro Manzoni” di Giuseppe Molteni
- Olio su tela di Francesco Mugrieri detto Il Peruggino “I SS. Sebastiano e Rocco con sullo sfondo
il nucleo originario di S. Girolamo” di proprietà dell’Ordine dei Padri Somaschi
- Cartoline novecentesche della Rocca
- Dipinti, stampe e fotografie d’epoca custodite dal Sistema Museale Urbano Lecchese
- Foto provenienti dalla raccolta Ganzini, situate presso la Biblioteca U. Pozzuoli di Lecco
- Disegni ottocenteschi relativi alla Rocca e al Santuario presenti presso l’Archivio della Casa madre di
Somasca
- Riproduzione di documenti manoscritti dalla Sezione Separata d’Archivio del Si.M.U.L. e
dall’Archivio Storico dell’Ordine dei Padri Somaschi (Roma)
- Edizioni illustrate dei Promessi Sposi


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