Cronaca

I sindacati chiedono le dimissioni del provveditore. Nava: "Attacco ingiusto"

Secchi accusato di politiche miopi e mancanza di dialogo. Il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia respinge le stoccate: "Dirigente esemplare"

Il provveditore scolastico Tiziano Secchi (foto nardipress.net)

Durissimo l’attacco dei sindacati contro il provveditore scolastico Tiziano Secchi. In una nota sottoscritta dai responsabili del settore scolastico di Cisl, Cgil e Uil ne chiedono addirittura le dimissioni, accusandolo di “politiche miopi”, di mancato coinvolgimento degli stessi organi sindacali, di assenza di dialogo e confronto.

Tra i punti contestati al provveditore lo spostamento del Cts, il Centro territoriale di sostegno, da Bosisio Parini a Cernusco Lombardone; oppure ancora, il via libera concesso alla prima media a Pescate pur con solo dieci alunni. Se il provveditore continuerà ad agire in solitudine, dichiarano i sindacati, “è meglio che se ne vada”.

A scendere in campo a difesa del provveditore Secchi è il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia Daniele Nava, il quale definisce le accuse dei sindacati “un attacco incomprensibile e ingeneroso”. “Da assessore all’Istruzione del Comune di Lecco dal 2001 al 2008 e, successivamente, come presidente della Provincia di Lecco, ho avuto modo di relazionarmi più volte con il professor Secchi e sempre in modo costruttivo –sostiene Nava – Non ho mai incontrato né un direttore didattico né un provveditore così corretto e così assolutamente privo di ideologia politica. E nel mondo della scuola questo è un aspetto di non poco conto”.

Sempre collaborativo, attento al dialogo, rispettoso delle esigenze organizzative della scuola e, insieme, delle famiglie, eppure risoluto quando è il momento di prendere decisioni importanti, così Nava descrive Secchi.

Quanto all’attacco delle sigle sindacali, Nava non usa mezzi termini: “Da parte della “triplice” un attacco ingeneroso i cui motivi veri sfuggono ai più e a me per primo. Ma di certo le accuse che hanno espresso non si possono riferire al professor Secchi”.


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