Cronaca

L'Oscar per la ricerca al professor Cesare Alippi del Politecnico di Lecco

"Il premio Gabor assegnatomi, rende onore a me e al mio campo di ricerca"

il professore Cesare Alippi

Per la prima volta arriva in Italia il "Gabor Award", una sorta di Oscar per la ricerca, attribuito quest'anno al professore del Politecnico di Milano Cesare Alippi, per gli eccezionali risultati ottenuti nel campo dell'ingegneria e delle applicazioni delle reti neurali e dell'apprendimento nelle macchine.

L'ambito di ricerca del professore e del suo team, che lavorano presso il laboratorio WEmSy Lab del Polo territoriale di Lecco, è quello dell'Internet delle cose e dei sistemi cyber-fisici ovvero meccanismi intelligenti integrati in prodotti e dispositivi di casa, smartphone, ma anche in auto, treni, ospedali e industrie.

Grazie a sensori e capacità di comunicazione e di interazione con l'ambiente, i dispositivi elettronici aumentano la propria funzionalità diventando raggiungibili da remoto, osservabili nel loro modo di operare e controllabili.

"Lavoro su queste tematiche da 25 anni - racconta il professor Cesare Alippi - Ricordo ancora i primi tempi quando lavoravo al progetto del primo chip neurale italiano e studiavo i meccanismi ispirati ai neuroni cerebrali, alle funzionalità cognitive e alla loro portata su sistemi di elaborazione dell'informazione e dispositivi elettronici".

"Da allora sono stati fatti passi da gigante nella ricerca, sia a livello di base che tecnologico - prosegue Alippi - Col mio gruppo al Politecnico ora stiamo lavorando alla possibilità di fornire funzionalità molto avanzate, proprie dell'intelligenza umana, alle unità di elaborazione".

"Tali servizi sono fondamentali per dare credibilità alle applicazioni e pensati per soddisfare i bisogni di un pubblico esigente che utilizza la tecnologia, ma non è interessato ai retroscena ingegneristici. In particolare, mettiamo a punto metodi in grado di rilevare e mitigare il manifestarsi di guasti che interessano i sensori e i meccanismi di interazione con l'ambiente, prima che il problema indotto dal guasto arrivi fino al processo decisionale; pensiamo cosa potrebbe accadere se dovesse guastarsi il sensore che attiva l'airbag di un veicolo così da far credere alla centralina di controllo che si è manifestato un incidente".

"Allo stesso tempo - conclude il professore - l'Internet delle cose e i sistemi cyber-fisici richiedono alle unità sensore la capacità di percepire e reagire ai cambiamenti dell'ambiente in cui vivono, operare in modalità approssimata al fine di ridurre i consumi energetici, modificare lo stato operativo in funzione del contesto esterno appreso. Ci troviamo davanti ad un'evoluzione tecnologica senza precedenti, dove le architetture cognitive e su base neurale fanno e faranno sempre più la differenza. Il premio Gabor assegnatomi, rende onore al sottoscritto e al campo di ricerca menzionato".

Il premio verrà presentato in occasione del principale congresso del settore "Intelligenza Computazionale", il "World Congress on Computational Intelligence", a Vancouver, Canada, nel luglio 2016.