Cronaca

Lecco, in ospedale trattamenti innovativi per le patologie dell'aorta

La struttura lecchese di Chirurgia vascolare si conferma punto di eccellenza in Lombardia

Sono oltre un centinaio i pazienti operati all’ospedale di Lecco  per patologie dell’aorta toracica, campo nel quale il nosocomio di via dell’Eremo è diventato un centro di eccellenza negli ultimi anni e che raccoglie pazienti da ben oltre i confini della nostra provincia.

«Si tratta di casi di aneurisma o dissecazione dell’aorta toracica discendente e dell’arco aortico sinistro - spiega il direttore di Chirurgia vascolare, il dottor Giovanni Lorenzi - Vengono trattati, grazie alle nuove tecnologie introdotte in ospedale,  con modalità mini invasive. Si prevede, con un solo piccolo taglio inguinale (in alcuni casi, in anestesia locale), l’inserimento di una protesi sostitutiva dell’aorta a partire dall’arteria femorale».

«Con questo approccio - aggiunge il chirurgo - si ottengono risultati nettamente migliori rispetto ad un passato, anche recente, di chirurgia aperta». Lo dimostra il tasso di decessi: a fronte di una possibilità media fra il 10 e il 20% che un’operazione del genere non vada a buon fine, trattandosi di interventi molto delicati, a oggi a Lecco si è registrato un tasso di mortalità dell’1,7%.

«Va però detto - continua Lorenzi - che tali risultati si possono ottenere solo se vi è un percorso di diagnosi e cura dipartimentale consolidato, capace di  integrare le competenze dei vari specialisti. I nostri pazienti, infatti, vengono in prima istanza accolti presso l’area intensiva del Dipartimento Cardiovascolare, dove i cardiologi si fanno carico del primo trattamento farmacologico dell’ipertensione, sempre presente e spesso grave, e del dolore. Una volta stabilizzato, il paziente viene sottoposto all’intervento di inserimento dell’endoprotesi e, successivamente, di nuovo ricoverato nell’area di Terapia Intensiva, dove viene controllato da cardiologi, rianimatori e, naturalmente, dai chirurghi vascolari».

È il buon funzionamento di tale filiera che consente di minimizzare i rischi e incrementare i benefici delle cure, che ha fatto si che la chirurgia vascolare dell’Ospedale Manzoni si facesse carico di pazienti provenienti da tutta l’alta Lombardia e, in taluni casi, da fuori Regione: tutti casi particolarmente complessi e clinicamente impegnativi.

«La struttura diretta da Giovanni Lorenzi è abituata a certe performance - commentano da via dell’Eremo - qualche tempo fa,  per citare solo un esempio, l’équipe di chirurghi vascolari intervenne su un paziente con due aneurismi aortici molto seri ( uno vicino al cuore e l’altro in posizione  addominale) in un’unica seduta operatoria, quando è estremamente raro che ciò avvenga con questa tempistica».


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