Cronaca

“Agenti aggrediti in viale e Polfer in difficoltà: siamo in emergenza“

Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia) torna sulle difficoltà vissute dalle forze dell'ordine

Si torna a parlare di viale Turati e stazione di Lecco. Dopo aver paragonato, pochi mesi fa, il ‘viale’ a una nuova Molenbeek, Giacomo Zamperini, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale a Lecco e dirigente regionale, ha detto la sua “dopo l’ennesimo episodio di violenza” registratosi nel rione di Santo Stefano, “dove una rissa ha reso necessario l’intervento della Croce Rossa e delle Forze dell’Ordine, durante il quale pare che sia il personale sanitario che gli agenti di polizia siano stati aggrediti e che i responsabili delle violenze abbiano anche tentato di sottrarre la pistola agli agenti sul posto”.

“Innanzitutto, voglio ringraziare di cuore gli agenti che sono intervenuti in questa ed in altre occasioni simili, perchè nonostante siano senza tutela e senza mezzi, spesso costretti ad operare in condizioni inaccettabili, lavorano senza tregua per proteggere la città, anche quando ciò significa rischiare in prima persona, come purtroppo sempre più volte accade - ha spiegato Zamperini -. A loro ed al personale sanitario che è stato aggredito va tutta la solidarietà mia e di Fratelli d'Italia. Spesso gli operatori del comparto sicurezza, si sentono lasciati soli dalle istituzioni, ma vogliamo rincuorarli affinché sappiano che la stragrande maggioranza dei cittadini sta dalla loro parte. È ora di finirla con il nascondere la polvere sotto il tappeto, la situazione è davvero al limite, questa è una vera e propria emergenza che i lecchesi non sopportano più come segnalato più volte dai cittadini e dai sindacati di polizia, che con compostezza lottano per difendere chi indossa la divisa. Chi ha il potere per intervenire lo faccia, a partire dal garantire la certezza della pena. Altrimenti il risultato è che gli agenti vengono aggrediti mentre fanno il loro dovere ed i responsabili tornano in libertà, spesso tornando a delinquere”.


Giacomo Zamperini

“Polfer, situazione indegna”

Zamperini ha poi spostato la propria attenzione sulla situazione della Polizia Ferroviaria: “Da anni sono ampiamente sotto organico e obbligati ad operare in una sede indegna per un capoluogo, che è poco più di uno sgabuzzino senza decoro e strumentazioni. Non possiamo continuare a farli lavorare in queste condizioni. Se si ottenessero spazi maggiori e più funzionali, l'attuale sottosezione potrebbe essere elevata al rango di sezione, garantendo così l'arrivo di nuovi mezzi e di un maggiore organico; ricordo che oggi sono meno di una ventina gli agenti in servizio e devono coprire la tratta che parte da Sondrio fino ad arrivare oltre i confini della nostra provincia in direzione Milano, Bergamo e Como, una tra le più pericolose della Lombardia. Il pattugliamento straordinario effettuato con la Regione ha dato risultati, ma non basta. Insomma, bisogna investire, assumere e tutelare i lavoratori delle forze dell'ordine”.

“Faccio un esempio concreto - ha concluso Zamperini -, ma è mai possibile che dopo anni in cui si parla di fornire agli agenti il taser elettrico come strumento di servizio ed autotutela, finalmente da qualche mese sono cominciate la formazione e la fornitura, ma che per adesso solo un agente di polizia su nove possa averlo in dotazione? Diamoci una mossa e mettiamo le risorse necessarie affinché tutti gli uomini e le donne delle forze dell'ordine idonei possano ottenerlo. Occorre subito una vera e propria rivoluzione nel comparto sicurezza, compresa una riforma legislativa volta ad ottenere maggiori tutele per chi opera in situazioni di rischio, perché prevenire è meglio che curare. Servono subito nuove risorse e leggi che facciano diventare ordinario quello che oggi si ottiene solo con servizi occasionali e conseguenti a gravi fatti di cronaca. Basta tappare i buchi, ora chi comanda e chi governa si prenda le proprie responsabilità per garantire ai cittadini un giusto standard di sicurezza urbana, che può passare soltanto dal miglioramento delle condizioni di lavoro degli agenti sul campo”.


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