Cronaca

Cappelletta dedicata a San Girolamo danneggiata dai vandali

Il grave episodio nella frazione di Rossino. Alcuni ignoti hanno anche divelto il porfido lanciandolo nel lavatoio. In passato erano state danneggiate alcune auto

Lavatoio e cappelletta: il quadro di San Girolamo è stato tolto dopo il danneggiamento.

Vandali in azione a Calolziocorte. Alcuni ignoti hanno preso di mira una cappelletta dedicata a San Girolamo Emiliani nella frazione di Rossino, danneggiando gravemente un quadro. Ma non solo: sempre nello stesso punto qualcuno ha strappato da terra alcuni cubetti in porfido lanciandoli nel lavatoio vicino, dal quale è stato inoltre asportato uno sportello metallico.

Unanime la condanna da parte di residenti, cittadini e frequentatori della zona. Quella di San Girolamo, Patrono degli Orfani vissuto nella vicina Vercurago nei primi decenni del 1.500 fondando l’Ordine dei Padri Somaschi, è una figura simbolo del territorio Calolziese, oggetto di grande devozione anche oltre i confini provinciali.

Vandali in azione al parco

«A fronte di un danneggiamento irreparabile provocato da ignoti - si legge su un manifesto affisso sul monumento - Il quadro raffigurante San Girolamo Emiliani è stato tolto». Un provvedimento che testimonia il comprensibile sgomento, misto a un senso di rassegnazione per l’accaduto. Si tratta infatti di un gesto immotivato e vigliacco. E nella frazione, in passato, si erano già registrati altri danneggiamenti. «Purtroppo anche a Rossino c’è gente che si diverte con i vandalismi - fa sapere la calolziese Loredana Valsecchi, residente nella zona - La cappelletta presa di mira si trova in via Grigna, in un luogo non nuovo a fatti del genere. Tra gli episodi registrati perfino il danneggiamento di un’auto e il lavatoio imbrattato. I fatti sono avvenuti in momenti diversi. Le auto vandalizzate sono l’episodio più vecchio, ora in quell’area non si posteggia più».

I Residenti di Rossino, e non solo, chiedono più controlli - pure con l’aiuto di telecamere - e anche sui social network la condanna è unanime: «Perché non esiste più il rispetto? È un fatto grave, chi ha danneggiato la cappelletta dovrebbe davvero vergognarsi».


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