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Scuole chiuse in Lombardia, Di Muzio (Uds): «La Regione ci rinuncia. Mesi di contraddizioni ci portano a questo»

«Con la nuova ordinanza Regione Lombardia getta la spugna: avrebbero dovuto combattere per adeguare le scuole alla pandemia ma hanno fallito. È un fallimento che coinvolge governo, regione, ed enti locali e ricade sulle spalle di studenti e studentesse, docenti, famiglie, cittadini»

Ludovico Di Muzio

«Come si può pensare di imporre le lezioni online a tutti se non sono stati fatti prima interventi strutturali per garantire la scuola in presenza, e se nemmeno si è pensato a come garantire un’eventuale didattica a distanza di qualità?». La denuncia è di Ludovico Di Muzio, coordinatore dell’Unione degli Studenti Lombardia: «La scuola, come già troppe altre volte, rimane fanalino di coda delle scelte della politica. Quella che a settembre doveva essere un’occasione di cambiamento, si è rivelato un mix di contraddizioni che han cercato di negare fino ad ora. Queste contraddizioni oggi esplodono tutte insieme».⠀

«Perché la regione ha chiuso le scuole - prosegue Di Muzio -? Perché rinunciare alla scuola è più semplice ed economico che investire per trasformarla e mettere in sicurezza tutto ciò che la circonda. Perché conviene investire nelle spese militari o in opere inutili e inquinanti al posto che pensare ai trasporti pubblici, all’edilizia scolastica e alle classi pollaio. Perché la priorità non è la scuola ma salvare il profitto di pochi, negandoci un futuro che non sia precariato e sfruttamento. ⠀

«Volete chiudere la scuola? Bene - conclude Di Muzio - prima vogliamo garanzie sulla connettività e sui device gratuiti per la didattica a distanza (Dad), sugli spazi, riqualificando edifici abbandonati e ampliando le aule, sulla gratuità e sull'aumento delle corse dei trasporti, sul ricatto sociale tra diritto allo studio e diritto alla salute, entrambi da tutelare. Per questo venerdì 23 ottobre protesteremo in tutta Italia e in tutta la Lombardia!».


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