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Flash mob, scuola, cittadini e associazioni: tutti uniti contro la violenza sulle donne

Molto coinvolgente e apprezzata la manifestazione proposta a Mandello in occasione del 25 novembre

Anche Mandello ha celebrato il 25 novembre: cittadini, associazioni, alunni e autorità si sono uniti per dire no a ogni violenza contro le donne. "Non bisogna aver paura di denunciare e occorre essere consapevoli che anche dalle situazioni più difficili si può uscire", è il messaggio tratto dalle parole di Adele - giovane donna vittima di violenza - letto in occasione della manifestazione entrata nel vivo alle 18 di ieri nell'agorà davanti al palazzo municipale.

Qui è stata inaugurata una panchina tinteggiata di rosso dai ragazzi della scuola media Volta su iniziativa del Consiglio comunale dei ragazzi, che porta la scritta dell'artista messicana Frida Kahlo: "Se con un tacco ti vedi più alta, con l'amore per te stessa ti vedi immensa".

Poi, sempre nella piazza Leonardo Da Vinci, è andato in scena il flash mob animato dalle ragazze “Fattore danza” di Daniela Bay. Sono così state le giovani a mostrare i cartelli "Non truccarti", "Non uscire la sera", "Non vali niente" e altri ancora per condannare quei termini ancora troppe volte usati per relegare la donna ad un ruolo subalterno, marginale.

Presenti inoltre insegnanti, rappresentanti delle associazioni, alpini e autorità, tra cui il sindaco di Mandello Riccardo Fasoli il quale ha sottolineato l'importanza di contrastare ogni forma di violenza nei confronti delle donne, favorendo una cultura sempre attenta alla difesa e al rispetto delle donne.

E le iniziative a Mandello non finiscono qui: questa sera, sabato 26 novembre alle ore 21 al teatro de Andrè verrà proposto lo spettacolo teatrale Barbablù 2.0, una piece con Laura Negretti e Alessandro Barille per la regia di Eleonora Moro. Sul palco del comunale non solo la storia di un marito violento e delle conseguenze delle sue azioni, ma anche la storia di un viaggio nei pensieri di una donna. La ricerca di un'identità forte che si è persa, sfilacciata fra violenze e soprusi che sono diventati norma. L'ingresso allo sala è gratuito.

(Si ringrazia Alberto Bottani per foto e collaborazione)


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