Attualità

«Attività commerciali obbligate a rispettare le norme anti-Covid, ma con il servizio pubblico la storia cambia»

Domenica pomeriggio intorno alle 16.30 mi trovavo in moto a Bellagio quando la voglia di traghettare verso Varenna si è impadronita di me. Entrato in biglietteria munito della mia bella mascherina come da decreto ministeriale, obbligatorio per regione Lombardia, ho chiesto all'operatore, non munito di dispositivi di sicurezza anche se dietro un vetro, l'orario per il trasporto.

Senza nemmeno alzare lo sguardo ha continuato imperterrito a massaggiare con il suo telefonino quando per grazia ricevuta mi è ha risposto,"tra 5 minuti"; "Perfetto" mi sono detto io. Ho chiesto i biglietti per due adulti e una moto. Pronto a pagare il conto mi ha cheisto «Ha i guanti? altrimenti non può salire a bordo». Non ho voluto creare discussioni, è stata una giornata fantastica fino a quel momento.

Sono uscito, salito in sella e ho percorso tutta la sponda verso Lecco non perdendomi nemmeno un angolo di questo paradiso ma con la mente occupata sull'accaduto. Perché tutte le attività commerciali sono obbligate ad avere fuori dal proprio negozio, ufficio, aziende supermercati ecc. ecc. santificante e guanti? Questo è un servizio pubblico a pagamento, di gestione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti eppure non li fornisce. Perché le persone che hanno atteso il traghetto erano accalcate fuori invece di mantenere le distanze e nessuno le ha fatte rispettare? Poi si parla di ripresa e di turismo.

Se non riusciamo a gestire nemmeno le cose di casa nostra come possiamo pretendere di tornare alla normalità sanitaria ed economica? Grazie alla gestione del servizio di navigazione.

Gilardi Rino


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