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Nel Calolziese tre dottori in pensione, Ats: «Abbiamo già provveduto alla ricerca di nuovi medici titolari»

Preoccupazione in valle San Martino sulla continuità del servizio del medico di base. La precisazione: «Nel territorio Lecchese il livello di cure primarie è adeguato, non ci sono e non ci saranno assistiti che rimarranno senza medico»

«In relazione alla cessazione di tre medici di medicina generale sul territorio calolziese, si specifica che Ats Brianza ha, come in tutte le situazioni analoghe, provveduto alla ricerca di nuovi medici titolari attraverso le procedure previste, quindi procederà con l’indicazione degli ambiti carenti da inserire nei bandi previsti da Regione Lombardia».

Inizia così la dichiarazione rilasciata dagli uffici di Ats Brianza da noi contattati per avere chiarimenti in merito alla preoccupazione espressa da diversi cittadini calolziesi sul rischio di rimanere, almeno per un periodo transitorio, senza medico di base a partire da fine anno. Un tema ripreso anche dal gruppo di opposizione "Cambia Calolzio", il cui consigliere comunale Diego Colosimo ha sollecitato un potenziamento del servizio e una migliore programmazione per evitare ritardi e disagi negli avvicendamenti.

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«La situazione dei pensionamenti dei medici è “dinamica”, poiché spesso legata alla volontaria decisione di anticipare il termine dell’attività rispetto al limite massimo consentito (70 anni) - precisa inoltre Ats Brianza - Il problema del turnover di medici e pediatri che sta tenendo banco sui media a livello nazionale è sotto controllo per quanto riguarda i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che operano sul territorio dell’Ats Brianza».

«In attesa del titolare possono esserci medici provvisori con presa in carico puntuale di tutti i pazienti»

Il servizio di medicina di base nel Lecchese, sempre a detta dell'Agenzia per la Tutela della Salute, sarebbe dunque garantito ed efficiente. «Sul territorio di Ats Brianza il livello di cure primarie è adeguato, non ci sono e non ci saranno assistiti che rimangono o rimarranno senza medico. Chiaramente, in attesa di un medico titolare che partecipi al bando e prenda posto definitivamente sostituendo un medico che ha cessato attività, vengono individuati medici temporanei o gli assistiti vengono distribuiti ad altri medici titolari non massimalisti. Questi medici comunque garantiscono la presa in carico puntuale di tutti i pazienti».

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«Anche a più alti livelli sono state poste in essere misure per contrastare il problema - aggiunge Ats - per esempio il sensibile incremento del numero delle borse di studio per i Mmg, nonché l’estensione della possibilità riconosciuta agli specializzandi nel corso di medicina generale di concorrere per ottenere la convenzione di Mmg, seppur per un numero limitato di assistiti (650 cad.), per gli ambiti carenti risultati non assegnati dopo le ordinarie procedure pubbliche».


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