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La proposta: intitolare una piazza o una via al grande Riccardo Cassin

Il consigliere comunale Alberto Anghileri protocolla la richiesta per un doveroso omaggio toponomastico: «Assurdo che Lecco non ricordi la sua leggenda dell'alpinismo a dieci anni dalla morte». La decisione, dopo avere interpellato i capigruppo, spetterà alla Giunta

La leggenda dell'alpinismo Riccardo Cassin

«Ci vediamo in Via Cassin». «Appuntamento in Piazza Cassin». Sono frasi che a oggi, sembrerà paradossale, non hanno un senso compiuto, non contemplando la toponomastica del capoluogo un riferimento alla leggenda dell'alpinismo lecchese. Presto, però, la situazione potrebbe cambiare.

L'opportunità è concreta da venerdì scorso, quando il consigliere comunale di "Con la Sinistra cambia Lecco" Alberto Anghileri ha protocollato in Municipio la richiesta di intitolazione di una via o di una piazza a Riccardo Cassin, proprio nell'anno del decennale dalla scomparsa. L'iter prevede ora che il sindaco Virginio Brivio e la giunta, competenti in materia di toponomastica, sentano il parere dei capigruppo per poi decidere in autonomia.

«Spero di poterne discutere alla prima riunione dei capigruppo utile, il 21 settembre - spiega Anghileri - Nell'occasione chiederemo di portare avanti questa istanza. Ho inviato la comunicazione agli altri capigruppo e tutti mi sembrano concordi, al netto di qualche mancata risposta dovuta al periodo di vacanza di agosto».

La riflessione che ha mosso l'iniziativa di Anghileri è semplice: «Trovo assurdo che la città di Lecco non abbia un toponimo dedicato a Cassin, leggenda dell'alpinismo alla pari di Carlo Mauri, che invece vanta una via (dove sorge la palestra di roccia, ndr). A maggior ragione nel decennale della scomparsa del "Maglione rosso" dei Ragni Lecco».

«Disagi per i residenti? Tollerabili»

Una via, una piazza: non è importante dove, anche se «non gli si può certo dedicare una qualche stradina sperduta - prosegue Anghileri - Io non ho suggerito in particolare una zona. Ad esempio, una candidata ideale potrebbe essere l'attuale Piazza Lega Lombarda: cinque anni fa il Consiglio comunale votò il ritorno a "Piazza della Stazione", ma misteriosamente quel provvedimento non ha mai trovato attuazione. È una piazza grande, trafficata ma con pochissimi residenti». L'unico ostacolo è proprio il disagio che un cambio di toponomastica comporterebbe ai residenti: «Ne sono consapevole - chiosa Anghileri - ma per un grande come Cassin ne varrebbe la pena».


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